Il cammino karmico

Il cammino karmico

Per l’anima non c’è mai nascita, né morte. 
Esiste e non cessa mai di esistere. 
È non nata, eterna, esiste sempre, non muore ed è originale.
 Non muore quando il corpo muore. (Bhagavad-gita 2.20)

Alcuni cammini vanno svolti da due Anime; se una delle due Anime si tira indietro, l’altra può comunque continuare il suo percorso con un’altra Anima. Questo ci è concesso per libero arbitrio.
Secondo il Karma nulla è inderogabile.
Un’Anima può quindi scegliere di cambiare il percorso scritto tra una vita e un’altra in qualsiasi momento della vita stessa

Per molti di noi ciò che accadrà dopo la morte non ha particolare importanza e riteniamo che la cosa principale è come si vive oggi, in questa dimensione.
Ci sono però degli interrogativi da non trascurare:”è possibile che le azioni che ho compiuto nel passato possano riversarsi adesso e con quali effetti?”
L’anima sopravvive alla morte del corpo?
In tutte le religioni abbiamo una risposta positiva, fin dalla notte dei tempi, in ogni credo si è parlato di reincarnazione.
La legge di causa ed effetto, conosciuta nella Letteratura Vedica come “legge del karma” e simboleggiata nella Bibbia dalla frase “ciò che semini raccoglierai”,  accompagna con logica il concetto della reincarnazione.
In sintesi i nostri atti delle vite precedenti influiscono nella vita attuale, come eventuale “punizione” karmica, che in realtà altro non cerca che la ricerca della perfezione del nostro essere.
Il Karma è il motivo per cui le anime si reincarnano.
Quando durante il nostro cammino incontriamo un blocco o un problema può essere una lezione karmica, qualcosa di irrisolto nella precedente vita e che si ripresenta sotto forma di punizione. Al contrario le lezioni imparate in passato si presentano sotto forma di situazioni facili, di piccole o grandi gratificazioni per le quali non fatichiamo.
Alcune anime si reincarnano in corpi che nascono in zone geografiche vicine a quelle di una precedente vita, per portare a compimento un cammino precedentemente interrotto.
Due o più anime possono rincontrarsi in un’altra vita per pagare un debito precedente. Un cattivo padre nella vita successiva può essere il figlio del suo stesso figlio. Questi si chiamano:”casi di inversione dei ruoli” o “specchi karmici” perché continuano a riflettere gli stessi problemi sino a quando l’anima non corregge il suo comportamento.

Il passaggio dalla vita terrena a quella ultraterrena e viceversa.

Quando moriamo, il nostro corpo materiale composto di cinque elementi, terra, acqua, aria, fuoco ed etere, si decompone, permettendo in tal modo agli elementi materiali grossolani di fondersi di nuovo nella natura, l’Anima sale verso una barriera che separa il piano fisico (conosciuto anche come dimensione spazio-temporale) da uno stato non fisico, tra una vita e l’altra, spesso chiamato Bardo.
Nelle esperienze note con il nome di “pre-morte”, le Anime non riescono a penetrare questa barriera e ritornano al proprio corpo fisico. Le Anime pronte a reincarnarsi, invece, abbandonano il corpo fisico che muore. Queste Anime passano facilmente attraverso la barriera ed entrano nel Bardo. Là sono accolte dai loro cari scomparsi prima di loro, che nella forma di spiriti aiutano i nuovi trapassati ad ambientarsi nuovamente nelle dimensioni superiori. Questo rende più facile la loro transizione.
In un primo momento, al ritorno nei regni superiori L’Anima può sentirsi un pò disorientata e ha bisogno di tempo per riabituarsi a funzionare in quell’ambiente. Accade persino che alcune Anime tornino sulla terra poco dopo la morte del corpo, non accettandola, vi rimangono disincarnate per settimane, mesi o addirittura anni, in attesa di un evento specifico o semplicemente in attesa di sentirsi pronte a lasciare la precedente esperienza di vita, queste Anime sono chiamate anche fantasmi, a volte si aggirano senza alcuno scopo, alla sola ricerca della consapevolezza che il proprio precedente cammino è terminato, altre volte restano attaccate alla vita terrena sino a quando i propri cari hanno sfogato i l dolore per la loro dipartita.
Per esempio, un Anima può rimanere vicino ai suoi cari che sono ancora incarnati nel corpo fisico, finchè questi non hanno completamente superato il loro dolore. Una volta concluso il suo collegamento con il piano fisico, l’Anima torna nel Bardo, si riunisce al Sè superiore e riesamina il resoconto delle vite precedenti.
Questo processo è essenziale per la programmazione della vita successiva; aiuta l’Anima a programmare la sua prossima vita. L’Anima deve fare delle scelte importanti, decisive per lo svolgimento corretto dei propri compiti terreni e per espletare i propri debiti karmici: la scelta dei genitori e quindi del tenore di vita durante l’infanzia, il sesso, la razza, il tipo di corpo, la cultura e la zona geografica, la religione, eventuali handicap, lo scopo spirituale, quali Anime rincontrare per appianare precedenti disagi e quali debiti karmici affrontare.
Dopo aver completato l’esame di riepilogo tra una vita e l’altra, l’Anima torna sul piano fisico e si reincarna in un nuovo corpo per cominciare una nuova vita. Le ragioni che determinano il tempo che intercorre tra una vita e l’altra variano considerevolmente da un individuo all’altro e da una circostanza all’altra.
Quando muore un bambino, la sua Anima spesso ritorna alla propria madre, a volte entro un anno o due dalla morte. Alcuni bambini ricordano la loro morte più recente come figli maggiori della stessa madre, morti in tenera età.
Questi bambini sono in grado di descrivere come e dove è avvenuta la loro morte e persino l’aspetto del dottore e della stanza d’ospedale.
Se la morte è stata lunga e difficile a causa di una malattia prolungata, l’Anima può trascorrere un lasso di tempo più lungo nel Bardo prima di rientrare in un corpo e cominciare una nuova vita. Una malattia prolungata stanca molto l’Anima, che allora ha bisogno di riposare prima di reincarnarsi di nuovo.
Le Anime desiderano risolvere le proprie lezioni karmiche, e scelgono per la vita che stanno per affrontare vari disagi, a volte scelgono percorsi durissimi, quasi a sembrare inconsapevoli delle sofferenze che ciò le porterà a vivere.
Anche dopo aver iniziato una vita umana, l’Anima ha il potere e la responsabilità delle proprie azioni. Quando una scelta provoca dolore ad altri bisogna sempre aspettarsi il conto.
Nel passaggio tra una vita e un’altra l’Anima ha presente quali sono le lezioni che deve imparare e ne sceglie alcune per la prossima vita, durante la vita cerca di portarle a compimento, quelle insolute perché non siamo ancora pronti o perché abbiamo troppi debiti karmici restano accantonate sino a nuova vita. Se l’Anima riesce a portare a termine tutti i cammini decisi ne può aggiungere di nuovi tra quelli tralasciati.