I Tarocchi Maya

I Tarocchi Maya

…SOLO SE SEI PRONTO A CONSIDERARE L’IMPOSSIBILE SEI PRONTO A SCOPRIRE QUALCOSA DI NUOVO…
Ai giorni nostri siamo per I Maya un’epoca, che si concluderà il 21 Dicembre 2012 e per aiutarci a capire il senso della nostra vita, i nostri desideri e cosa ci riserva il futuro mi hanno donato le loro carte…ebbene si…..i Tarocchi dei Maya.
La ragione di questi meravigliosi Tarocchi risiede nell’abbinamento tra un sistema divinatorio, una tradizione profetica, magica e millenaria come sono gli stessi Maya. Tutto si evince a cominciare dalla struttura e dal numero di carte che lo compongono, il mazzo richiama figure mitiche e la magia e si presentano con una ricchezza di particolari che si presta a far parlare le immagini e i simboli. Il mazzo si compone di 92 carte, di cui: 40 gli Arcani maggiori riconoscibili da una cornice ocra; 52 con cornice grigia, verde sono gli Arcani minori.

I Maya erano astronomi attenti e matematici acuti e furono i primi infatti a introdurre il concetto di 0, che rappresentavano con un fiore stilizzato o una conchiglia. In quell’epoca di grande inquietudine, grandi interrogativi e timori, le teorie e le tecniche utilizzate da questo popolo straordinario, guidato da maestri particolarmente attenti ai cicli naturali e ai segnali del cosmo, potranno rivelarsi un sostegno prezioso….

Cosa succedera’ il 21 dicembre 2012 ?

Ormai da qualche anno si parla in modo quasi psicotico della possibilità che il 21 dicembre 2012 avverrà un evento apocalittico che distruggerà il nostro Pianeta.

L’evento in questione, è stato predetto dagli antichi Maya attraverso il loro calendario che vede, appunto in tale data, la fine di un’era cosmica. La cosa interessante è osservare come, partendo da un’antica profezia, a poco a poco nel corso di questi ultimi anni, la loro previsione si sia arricchita di altre conferme di natura prevalentemente scientifica, che andrebbero ad avvalorare le loro predizioni.

Le ipotesi innalzate prevedono l’inversione dei poli, l’arresto della rotazione della Terra, l’allineamento del centro del Sole con l’equatore della galassia, le tempeste solari, l’aumento della frequenza di cavità Schumann e molto altro ancora, tutto ciò però non ha una reale verificabilità scientifica poiché si tratta molto spesso di “pressioni” attraverso le quali si è cercato di confermare le previsioni dei Maya.
Possono tutte queste previsioni scientificamente riconosciute esatte dimostrarsi successivamente imprecise e addirittura errate?
Ebbene si!
Tutto dipende anche dalla nostra capacità di valutare il fenomeno che dovrebbe accadere, e poiché tendiamo a credere che sia frutto della realtà, perché riconosciuto come esatto, perdiamo di vista il punto da cui effettivamente parte e  dipende.
Senza dubbio, studiosi e scienziati, probabilmente hanno la sensazione come molti di noi sentono, che qualcosa sta cambiando e questo qualcosa possiamo chiamarlo in molti modi come per esempio: frequenze, vibrazioni, energia cosmica o con qualunque altro nome che abbia valenza e significato.

A causa forse di questa esigenza di “avvalorare tesi rendendole scientifiche” si sono cercate prove precise che confermassero le profezie dei Maya e si è scoperto che quasi tutte le presunte anomalie che riguardano il nostro Pianeta e il sistema solare converge inspiegabilmente, con i loro effetti disastrosi, proprio intorno al 2012. Con certezza, nell’Universo esistono fenomeni ciclici che tendono a ripetersi, come credevano anche i Maya, ma indicare date esatte, giorni, mesi e anni in cui questi fenomeni avverranno sarebbe vera presunzione.

Nel caso della profezia si inizia a pensare che la mente collettiva ha deciso di credere che nel 2012 ci sarà la fine del mondo e tutto sembra confermarlo.
La mente collettiva teme e aspetta un evento catastrofico d’inimmaginabili proporzioni che potrebbe devastare il Pianeta e spazzare via i suoi abitanti. In realtà ciò che tutti avvertono è un’inspiegabile inquietudine, un profondo disagio interiore cui ognuno dà interpretazioni diverse e spesso scorrette: pensiamo che questo malessere dipenda dalla mancanza di qualcosa, forse dei soldi o di un lavoro migliore, forse di relazioni più soddisfacenti, di una casa più bella o di una macchina più veloce.

Così facendo proiettiamo all’esterno un disagio e camminiamo inseguendo desideri, sogni e illusioni che, anche se soddisfatti, non riempiranno il vuoto esistenziale e di sicuro non elimineranno la nostra angoscia profonda. Sempre più persone avvertono un’insoddisfazione inquietante e lacerante che non riescono a interpretare e decifrare. Quest’angoscia diffusa rende molto credibile, a livello collettivo, l’ipotesi che stia per accadere qualcosa di catastrofico, come se il Pianeta stesse per prepararsi a un grande botto finale che ognuno “sente” in modo individuale e questo rende accettabile l’idea che stia per accadere veramente qualcosa di apocalittico.

In realtà qualcosa, a livello molto sottile e indimostrabile, profondo e forse anche spirituale sta cambiando, possiamo chiamare questo “qualcosa” con il nome che preferiamo, riguarda però la nostra coscienza, la nostra consapevolezza e il nostro sentire.

Sicuramente l’anima del nostro Pianeta, sta comunicando attraverso ciascuno di noi, reclamando a gran voce di rifiorire, risorgere, esprimersi e manifestarsi … e qualcuno vuole impedirci di farlo! Gli anni che verranno saranno decisivi e importanti, e determineranno a gran misura le sorti del nostro Pianeta e dei suoi abitanti ma nulla c’è di scritto e predestinato nell’eterno presente e che la scienza possa confermare in modo totalizzante; ogni attimo è pura creazione in crescita. Ciascuno è assolutamente necessario e complice di ogni mutamento che ci attende!

LA FINE DEL MONDO

Quando avverrà la fine del mondo, ma come e da dove ha avuto origine questa apocalittica profezia? In Messico, precisamente nel sito archeologico di Tortuguero, grazie all’ormai famoso monumento VI, che riporta una misteriosa (quanto in larga parte non interpretabile perché incompleta e danneggiata) iscrizione che si riferisce alla fine del tredicesimo baktun del Lungo Computo (1 baktun equivale a un periodo di circa 144mila giorni), coincidente proprio con la data del solstizio d’inverno dell’anno che verrà, come una data da tenere sotto controllo.

Si dovrebbe verificare un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità storica con il passato, tutto questo in seguito all’avvento di Bolon Yokte K’uh, dio maya generalmente associato con la creazione, ma anche con gli inferi, i conflitti e la guerra. Il pensiero che hanno la maggior parte delle persone è che qualcosa dovrà avvenire, una qualche radicale trasformazione dell’umanità in senso spirituale oppure la fine del mondo. L’evento atteso viene collegato temporalmente alla fine di uno dei cicli del Calendario Maya.

Secondo alcuni studiosi della civiltà Maya, però, né l’una né l’altra profezia sembrerebbero avere un reale riscontro: la fine del calendario maya non sarebbe altro che la chiusura di un ciclo prima dell’inizio di una nuova era. La credenza in catastrofi nel giorno 21 dicembre 2012 o in vicinanza ad esso, è una previsione considerata sbagliata dalla corrente principale degli studiosi degli antichi Maya, eppure è comunemente citata nei mezzi di comunicazione di cultura popolare come il problema del 2012.
Eppure, dal Monumento VI, quella scritta ne ha generate di paure e miscredenze. Alcune vogliono che il 21 dicembre 2012 coincida con l’impatto, in pieno stile Armageddon, di un asteroide che si schianterà con la Terra e con l’avvento di un’estinzione di massa senza precedenti. Secondo altri invece potrebbe verificarsi un terremoto straordinario, e un cambiamento del campo magnetico del nostro pianeta indotto dal raro allinearsi con gli altri componenti del sistema solare lungo l’equatore galattico – così forte da determinare un’inversione della polarità della Terra. Bisognerebbe invece considerare il 21 dicembre 2012 come un giorno del giudizio o un momento di cambiamento cosmico questa potrebbe essere un’assoluta e unica opportunità per molte persone di fare profitto. La fine di un ciclo del calendario era infatti vista dal popolo Maya semplicemente come occasione di grandi celebrazioni per festeggiare l’ingresso nella nuova epoca, in questo caso il 14º baktun.

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