Differenze tra Cartomanzia e Tarologia

Differenze tra Cartomanzia e Tarologia

La grande differenza tra la Cartomanzia e la Tarologia è rappresentata essenzialmente da questo: la prima pratica ha un approccio prevalentemente soggettivo, la seconda disciplina del tutto oggettivo.
Com’è possibile tutto ciò? Cerchiamo di chiarire meglio questo punto a nostro avviso fondamentale. Innanzitutto, quali sono le tecniche utilizzate per la lettura dei Tarocchi nell’ambito della cartomanzia? Ve ne sono varie. Senza entrare nel merito di tutte, diciamo in generale che esistono diversi modelli, tra cui, i più noti sono:
•     Il tiraggio a croce semplice
•     Il tiraggio a croce celtica
•     Il tiraggio detto “delle 12 case” o dello zodiaco
Facciamo un esempio per comprendere meglio.
Nel tiraggio a croce semplice (tradizionale), descritto nella foto qui accanto, mescolati i 22 arcani si dispongono le carte nel seguente modo: La 1°carta si è stabilito essere la “carta di ciò che è favorevole”; la 2° la “carta di ciò che è contrario”; la 3° è”la situazione attuale”; la 4°  “ciò che ci si prospetta, il risultato finale”; la 5° “il miglior modo di procedere”; la 6°, l’Arcano Invisibile, cioè l’Arcano derivato dalla somma dei cinque precedenti.
Questa descritta è solo una delle tante modalità utilizzabili. Ve ne sono altre che riteniamo qui superfluo enumerare. Basti sapere che anche gli altri metodi, con caratteristiche differenti, seguono un modello analogo. Quali sono gli aspetti peculiari di tutto ciò? Al di là delle diversità specifiche, tutti questi sistemi posseggono due connotazioni di base che sono:
•     La staticità
•     Sono metodi senza metodo, cioè “Ametodici”
Cosa intendiamo con questo? Chiariamo.
La staticità, come suggerisce il nome stesso, ci dà l’idea di un modello fermo, immobile, senza dinamica. Il significato delle carte posizionate nei vari punti chiave, è “preconfezionato”. Ad esempio si sa già che la prima carta è quella che rappresenta qualcosa di favorevole (a seconda del modello proposto, ovviamente); la 2° carta qualcosa di contrario; e così via. Questo vuol dire che la lettura è prestabilita: il presunto significato degli Arcani + la loro posizione nel tiraggio = risultato della lettura.
Definiamo  “presunto” il significato degli Arcani perché la maggior parte di coloro che utilizzano i Tarocchi, non conoscendo i Codici che intessono, creano la struttura nel suo insieme, non possono ovviamente conoscere il reale significato esoterico delle immagini e dunque dei simboli.

Questo comporta una lettura, non solo soggettiva (sia perché si è stabilito il significato degli Arcani arbitrariamente, secondo questo o quell’autore, sia perché il cartomante ha fissato, in base alle proprie doti di medianità vera o millantata, il valore delle carte) ma anche  statica e per questo molto limitata: la carta in quella posizione vuol dire questo o quello. Tutto qui.

L’altro aspetto si riferisce all’applicazione di un metodo, cioè il modo in cui si è convenuto posizionare la carte, che non si sa bene che origine abbia. Di fatto, nella sostanza, un metodo senza metodo e senza fondamento. Infatti, sebbene alcuni diranno che è derivato dall’esoterista X, altri dall’occultista Y, altri ancora, mossi da un potente fuoco interiore, si proclameranno gli autori del loro infallibile metodo, in verità non esiste nessuno che possa affermare, con certezza, la validità universale di un sistema piuttosto che un altro.
Come sarebbe appunto possibile verificare l’esattezza di una tale arbitraria e soggettiva affermazione?
A nostro avviso questo modo di procedere, che ha caratterizzato il mondo della cartomanzia a partire dai primi del ‘900, (sebbene abbia radici più antiche, che ci riportano fino al ‘700) è totalmente approssimativo e passibile di biasimo.

Tarocchi

Tarocchi, se è vero che sono connotati da una struttura di Codici e Leggi, dimostrabile scientificamente ed oggettivamente, contengono non solo le spiegazioni di tutti gli Arcani ma anche il modo in cui è necessario vengano letti. Per capirci: se acquistate un nuovo prodotto, qualunque esso sia, troverete nella confezione il manuale d’istruzioni. Alcuni articoli addirittura, soprattutto in ambito tecnologico, lo hanno incluso, all’interno  cioè del prodotto stesso. Così è per i Tarocchi: nella struttura codificata è incluso, codificato, il “metodo di lettura”, cioè le regole d’uso:  sono proprio i Tarocchi che ci spiegano cosa dobbiamo fare per utilizzarli. Possiamo chiamare questo modello d’uso, il Metodo di lettura dei Tarocchi.

Vi sembra una differenza grossolana? A nostro giudizio tutto ciò è davvero ESSENZIALE: sapere che non è questo o quell’autore, questa o quella consuetudine d’uso ad aver stabilito come si leggono i Tarocchi, offre un respiro totalmente oggettivo e sicuro sia per chi li utilizzerà sia per chi, parliamo del consultante, vi si affiderà. Non ci sarà più l’obbligo di credere al cartomante, ma il tarologo potrà MOSTRARE ciò che dice grazie all’applicazione di un criterio rigoroso e tramite i simboli, cioè i disegni, contenuti nelle carte.

Per quanto riguarda la staticità, invece, il Metodo di lettura dei Tarocchi consente un altro evento unico ed eccezionale: gli Arcani, oltre ad essere passibili di un’interpretazione archetipica, saranno valutabili anche secondo un modello dinamico. Vuol dire che i personaggi descritti nelle lame interagiranno fra loro come in una rappresentazione teatrale, prenderanno cioè vita: questo grazie ad una legge oggettiva, scientifica, codificata nei Tarocchi stessi, la Legge della Contemplazione.

Tutto ciò renderà il tiraggio vivo ed in movimento perché, in base alla domanda posta, si manifesteranno tutte le “dinamiche” relazionali, di pensiero, emozionali dei vari protagonisti di quel frammento di storia raccontata dai Tarocchi, che è in pratica la vita del consultante. In sostanza chi pone una domanda è come se si trovasse di fronte alla propria realtà (ribadiamo, sempre in relazione al quesito posto)  che si presenterà, tramite i personaggi dei Tarocchi, rappresentata sotto i suoi occhi. Fenomenale ed incredibilmente ricco, non solo se paragonato ad una maggiore povertà di altri sistemi, ma in senso assoluto.

Questo modo di procedere è interamente in evoluzione, in movimento: sia perché, per descrivere le dinamiche di una realtà viva non potrebbe che essere così; sia perché, essendo i quesiti dei consultanti ogni volta diversi, ognuno di essi necessiterà, per poter essere sviluppato, di un numero di carte sempre differente. E questo numero non sarà stato scelto a priori (come avveniva con la cartomanzia) ma deriverà, grazie alla semplice applicazione delle regole codificate dai Tarocchi stessi, come la Legge della Contemplazione (ma non solo), in base alle necessità relative alla domanda iniziale.

Tarologia

La TAROLOGIA;  la parola taro designa i Tarocchi stessi, che difatti in tutte le lingue (eccetto l’italiano) vengono designati come tarot; il suffisso logìa, sta, come summenzionato, per logos, discorso. La tarologia è di fatto il discorso sui Tarocchi (vedi divinazione con tarologia), cioè, per estensione, la disciplina che se ne interessa.

La parola tarologia garantisce una esaustività, un’accuratezza, oseremmo dire una perfezione e pienezza di significato che certamente sfuggono al termine cartomanzia. Potremmo in definitiva affermare che il termine tarologia aderisce con coerenza e completa corrispondenza al significato più profondo, esoterico, dei Tarocchi.

Le immagini dei Tarocchi sono delle icone sacre che custodiscono un insegnamento segreto codificato che si esprime attraverso Codici e Leggi, attraverso cioè un linguaggio che consente una comunione tra l’essere umano ed il sacro. In breve, contengono un insegnamento sull’uomo, sul destino e sulle leggi che lo governano. I Tarocchi, intendendo con questo termine gli autentici, veri Tarocchi, rappresentano, sono, una Scienza esoterica completa a sé stante.

Tarocchi non solo spiegano le leggi universali, ma si “auto-spiegano”, sono auto referenti, in modo del tutto autonomo. Serbano cioè le chiavi per poter essere decifrati senza che queste debbano essere cercate altrove, in altre scienze. Gli antichi alchimisti hanno definito i Tarocchi la Scienza delle scienze. Veniamo quindi ad un concetto essenziale: se i Tarocchi sono molto di più che un semplice strumento di predizione dell’avvenire, essendo una rigorosa scienza esoterica, possiamo continuare a definire il loro uso solo come “cartomanzia“?

Occorre, dunque, una profonda conoscenza del significato di ogni singolo arcano, a cui ci si arriva attraverso un complesso percorso di studi, per comprendere appieno il vero significato di ognuno di essi.

Quindi, è ben comprensibile perché la Tarologia non è più una divinazione “soggettiva”, cioè interpretata soggettivamente dalla cartomante, ma diventa “oggettiva”, cioè passa attraverso il significato pieno indicato dall’arcano, quindi la tarologia garantisce una esaustività, un’accuratezza, oseremmo dire una perfezione e pienezza di significato che certamente sfuggono al termine cartomanzia. Potremmo in definitiva affermare che il termine tarologia aderisce con coerenza e completa corrispondenza al significato più profondo, esoterico, dei Tarocchi.

Arcani Maggiori

22 Arcani Maggiori dei Tarocchi segnano l’eterno ed inesauribile cammino dell’uomo. Come archetipi nascosti nel profondo oceano dell’esistenza, si svelano attraverso immagini da ascoltare grazie alla loro emanazione visiva. Essi non sono né antichi, né moderni, ma senza tempo, al di là di retaggi culturali soggettivi che imbrigliano il sapere autentico. Gli arcani sono latori di una sapienza indefinibile, dove i simboli espressi raggiungono una sintesi comune, ovvero la scoperta della fiamma insita in ognuno di noi tesa al ricongiungimento col grande mosaico.

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