Astrologia Egizia

Astrologia Egizia

Per gli antichi Egizi le forme di divinazione erano legate ai calendari dei giorni fausti e nefasti, il tempo era governato da divinità che potevano intervenire nella vita degli uomini. L’Egizio aveva come obiettivo la propria crescita spirituale e per ottenere tale meta svolgeva il suo percorso iniziatico collegando la realtà celeste e a quella terrestre.

L’astrologia contemporanea deve ammettere la sua nobile origine allontanando da sè il marchio di Scienza-Occulta. Essa ci indica il significato delle stelle e l’esile, ma resistente legame che ci unisce a loro. La Scienza moderna è rivolta alla ricerca dell’esteriore e quindi, non adatta a scoprire l’origine divina del tutto. Per questo, utilizzeremo le interpretazioni astrologiche per indicare come le forze che reggono la struttura dell’universo facciano parte della nostra struttura energetica.

L‘astrologia modernamette in relazione il simbolismo dei pianeti con scienze come la fisica e la psicologia.

L‘astrologia egizia che presentiamo, attraverso l’analisi dell’immagine descritta nel giorno di nascita, è in grado di indicare delle situazioni in cui la personalità del soggetto può essere messa a dura prova. Conoscere i nostri punti più deboli ci permetterà di superare più agevolmente momenti di crisi e a volgere a nostro favore anche situazioni più difficili.

L’astrologia può aiutarci a realizzare le nostre aspirazioni, tenendo presente che l’ultima parola spetta solo a noi per decidere il nostro destino

Tema Vitale nell’Astrologia Egizia

Partendo dai dati del calendario astrologico possiamo individuare un Tema Vitale, per avere tutte le informazioni relative al segno che ci può interessare è sufficiente avere la data di nascita.

Graficamente (vedi foto a lato), il Tema Vitale si ottiene disegnando una croce, denominata ”ankh” o meglio conosciuta come ‘‘la chiave di Iside”, il cui geroglifico significa ”vita”.

Ankh rappresenta l’incontro tra ka e ba. Ka, il braccio orizzontale della croce è l’individualità. Ba, il braccio verticale è l’anima.

L’incontro tra ka e ba è l’obiettivo da realizzare, l’equilibrio e la vita.

L’interpretazione è anche arricchita dai significati delle Porte, che simboleggiano i domicili celesti, da quelli delle Caverne, che indicano i domicili terrestri e dei Decani, che contraddistinguono i giorni del calendario.Gli elementi che concorrono alla costruzione del Tema Vitale sono:
I tre principi spirituali: l’Ankh, la croce rappresentante l’individuo. Ka, l’individualità e l’ego e il Ba, la qualità divina, ovvero il ponte tra l’uomo e Dio.Le 12 Porte: i segni zodiacali

Il Libro delle Caverne: i luoghi dove sostano i pianeti

I Decani: i mesi e i giorni dell’anno

Il calendario egizio: l’interpretazione dei segni zodiacaliI sette pianetiLe divinità del segnoLe stelle

I Principi spirituali della concezione religiosa egizia sono tre: ankh, ka e ba. Tutti insieme formano il Tema Vitale di un’individuo.
L’ankh (nella figura a destra), è il primo dei Principi spirituali. E’ raffigurato dall’ibis e appartiene al cielo. L’ankh è la forza naturale soprannaturale, rappresenta anche il demone intermediario tra gli dei e l’uomo, il punto di equilibrio. Raffigura la croce sulla quale si devono incontrare il ka e il ba..: Ka rappresenta una fedele riproduzione dell’immagine dell’individuo. Una delle funzioni di ka è la potenza generatrice e la forza sessuale. Ka è identificato come il dio protettore della vita terrestre e di quella eterna. In astrologia il ka da origine alla collocazione delle dodici Caverne in modo di aiutare l’uomo nel suo cammino.

Ba è l’anima. Raffigurata da un uccello con la testa dalle sembianze umane. Negli antichi testi sacri Ba è l’anima al di là della morte fisica, in un regno dove vive senza il bisogno del corpo.

Il percorso del Sole attraverso dodici settori celesti o Porte: l’insieme delle dodici porte forma l’edificio celeste. Le prime tre Porte riguardano la creazione della terra, mentre le altre nove si riferiscono all’azione dell’uomo volta a raggiungere l’edificio celeste per rendersi simile agli dei. La caratteristica relativa ad ogni Porta indica ciò che l’uomo deve compiere per percorrere degnamente la via della sua esistenza terrena. Nell’interpretazione astrologica, la Porta è anche il domicilio del Sole, per cui è anche l’influenza che l’astro apporta all’individuo nel momento della sua nascita. La Porta indicherà i principali problemi della sua vita e la natura degli avvenimenti.Le prime sei porte si trovano nella zona inferiore allo zodiaco e corrispondono alle ore notturne. Le rimanenti altre sei porte, posizionate nella parte superiore dello zodiaco, rappresentano le ore diurne.La descrizione della Porta comprende il segno zodiacale, il nome della divinità, il simbolo e la caratteristica collegata all’azione dell’individuo.

IL PERCORSO DELLE DODICI PORTE
Prima Porta – Ariete – Osservazione.: Divinità: Amon Rà, il dio agisce creando la Parola. Ogni uomo esiste fino a quando la propria vibrazione ha un nome..: Simbolo: ariete con le corna ondulate..: Caratteristica: attenzione al particolare.Seconda Porta – Toro – Creazione.: Divinità: Amon Rà e Ptah, il dio crea la terra e la natura. E’ il corpo che sostiene il Ka umano..: Simbolo: nekt – toro..: Caratteristica: stabilità e potenza.Terza Porta – Gemelli – Leggi naturali.: Divinità: dio Osiride. La sua azione è limitata dalle leggi della natura. Nascono il tempo e il ritmo..:

Simbolo: Hereret – serpente.

Caratteristica: ordine soprattutto nella propria esistenza.Quarta Porta – Cancro – Azione.: Divinità: Ptah, Sekhmet, Nefertum. E’ la triade che ha il compito di formare le razze umane e custodirne le caratteristiche..: Simbolo: gatto.: Caratteristica: legame con le tradizioni e la famiglia.Quinta Porta – Leone – Trasformazioni.: Divinità: Osiride-Neper. E’ la porta del cuore, segno di potenza e regalità, con le sue continue mutazioni..: Simbolo: falco..: Caratteristica: continuo divenire.Sesta Porta – Vergine – Raccolta.: Divinità: Osiride-Neper-Hetyt, le tre divinità condizionano il gioco dell’eterno ritorno..: Simbolo: cane..: Caratteristica: continua rinascita della materia.Settima Porta – Bilancia – Giustizia.: Divinità: Maat, la dea padrona della verità e della giustizia..: Simbolo: serpente diurno..: Caratteristiche: verità e giustiziaOttava Porta – Scorpione – Ardore.: Divinità: Horo, la luce che schiarisce le tenebre..: Simbolo: scarabeo.: Caratteristica: esplosione energetica.Nona Porta – Sagittario – Onore.: Divinità: Horus, il dio del Sole che avanza trionfante contro Seth..: Simbolo: cesta..: Caratteristica: raggiungimento della coscienza divina.Decima Porta – Capricorno – Sacralità.: Divinità: Rà e dodici Dee. Simboleggia la facoltà di innalzarsi verso il divino..: Simbolo: serpente alato..: Caratteristica: perseveranza.Undicesima Porta – Acquario – Unioni.: Divinità: Rà e otto Dee sedute sulle spire dei serpenti attorcigliati..: Simbolo: serpenti arrotolati..: Caratteristica: rifiuto della falsità e dell’inganno.Dodicesima Porta – Pesci – Esaltazione spirituale.: Divinità: Nut la Dea del cielo..: Simbolo: Barca solare..: Caratteristica: realizzazione della felicità attraverso la fede e la speranza.

Il Libro delle Caverne è il testo sacro che elenca pregi e difetti delle varie Case, consiste in una promessa di rinascita per l’uomo. Le Caverne sono una parte fondante dell’edificio terrestre dello zodiaco e indicano le continue trasformazioni dell’uomo, attraverso le sue azioni e agli influssi della posizione solare.
La Caverna è un luogo collegato al tempo e il signore delle Caverne è Osiride. Simbolicamente le Caverne evidenziano la libera scelta dell’individuo grazie al quale può vivere momenti positivi o negativi a seconda delle azioni compiute.Nel prospetto successivo sono evidenziati: la Caverna, la denominazione, il numero degli dei protettori, l’immagine legata all’interpretazione. Le prime sei Caverne sono quelle notturne. Le altre sono diurne.

Prima Caverna – La vita.:

Divinità: un gruppo di nove dei..: Immagine: cofano. Interpretato come un contenitore di energia o un corpo fisico..: Interpretazione: utilizzo mirato delle energie.

Seconda Caverna – Il guadagno.: Divinità: Osiride, Hessiu e Nariu..: Immagine: cassa di Osiride..: Interpretazione: aura magnetica protegge e sostiene l’individuo.

Terza Caverna – I fratelli.: Divinità: Neheb-Kau..: Immagine: una grande bocca con le mascelle che si muovono..: Interpretazione: l’uomo termina la sua personalità

Quarta Caverna – Il padre.: Divinità: Horus..: Immagine: il dio Anubis dinanzi a Osiride..: Interpretazione: il riconoscimento della figura paterna e l’imitazione delle sue azioni.

Quinta Caverna – I figli.: Divinità: Osiride e Nut.: Immagine: la dea Tait pone le mani su ciò che è in Osiride..: Interpretazione: il desiderio umano di procrearsi.

Sesta Caverna – La salute.: Divinità: Osiride-Orione..: Immagine: uno scarabeo annuncia che il sole sorgerà nella prossima Caverna..: Interpretazione: inizio di un percorso attraverso la luce.

Settima CavernaNon si è in possesso di questa Caverna, in quanto il libro è incompleto. L’astrologia attuale assegna a questa Caverna la settima Casa relativa alle unioni. Quindi alle relazioni sociali in generale.

Ottava Caverna – Le eredità.: Divinità: Ra, Osiride e altri sette gruppi di dei..: Immagine: sono riprodotte sette scene, la più emblematica raffigura un dio che porta sulle spalle un uomo..: Interpretazione: l’eredità che ognuno porta con sè.

Nona Caverna – I viaggi.: Divinità: Osiride, Anubis e altri dei che portano lo scettro..: Immagine: sono venti, la più rappresentativa è la mummia di Osiride cinta da due serpenti..: Interpretazione: viaggi e relazioni con individui di altri paesi.

Decima Caverna – Il successo.:Divinità: Osiride più altri dei..: Immagini: otto, tra queste una dea che versa dell’acqua da un vaso all’altro..: Interpretazione: successo nel campo professionale.

Undicesima Caverna – Gli amici.: Divinità: quattro dei..: Immagini: sono diciotto, la prima raffigura una dea con un serpente appoggiato sulla coda..: Interpretazione: gioie e dolori dovute alle amicizie.

Dodicesima Caverna – Il sacrificio.: Divinità: sette dei..: Immagini: nove, una di queste raffigura un dio con lo scettro che controlla la spiaggia.Interpretazione: il raggiungimento di un traguardo spirituale.

Nel calendario astrologico i Decani sono 36 periodi, tre per ogni segno zodiacale, ognuno dei quali è formato da dieci giorni. Essi sono presieduti dai ”guardiani”, posti lungo il tragitto del Sole che, anticamente, era propiziato con formule e riti speciali.

I decani sono stati scoperti grazie alle incisioni sui sarcofaghi.Le condizioni del cielo si fondano sul Principio di Osiride, fulcro di tutta la teologia egizia. Nei 36 decani vi è la sua presenza e il controllo delle influenze palnetarie.

Osiride è il Dio della metamorfosi, si trasforma in Ra, il Sole. I Decani sono in stretta correlazione con le stelle fisse di ogni grado dello zodiaco, le quali danno indicazioni sugli avvenimenti terrestri.

Questi elementi zodiacali risultano essere mobili per l’effetto lento del cammino delle stelle che periodicamente si congiungono a Giove e Saturno. Inoltre i Decani stabiliscono i limiti ni quali può accadere un evento.Il calendario egizio presenta tutti i decani dei segni zodiacali affidandosi ai cicli cosmici reali.

I corpi celesti egizi – I sette Pianeti

I corpi celesti per gli egizi erano sette. Il Libro delle Porte e quello delle Caverne abbinano ai setti pianeti determinate funzioni cosmiche, indicando i vari aspetti e le diverse virtù delle divinità Nut e Geb, rispettivamente dea del cielo e della terra.I CORPI CELESTI DEGLI ANTICHI EGIZI
Sole – Ra – Hur – xutiIndica la coscienza, l’intelligenza e la dialettica.

Luna – That o TehuThot trasmette l’arte e le scienze agli uomini.

Marte – Hur – xutiE’ l’espressione di Horus in tutta la sua forza. E’ anche denominata ”Stella dell’Est” per il suo domicilio in Ariete, la prima Porta. La sua presenza organizza volontà e reca potere.

Mercurio – Sebgu – Stella di SethSeth per gli antichi egizi rappresentava un’aspetto di Osiride, l’avidità e il dispotismo.

Giove – Hur – Up -Seta – Stella del Sud.: Divinità: Osiride-Neper-Hetyt, le tre divinità condizionano il gioco dell’eterno ritorno..: Simbolo: cane..: Caratteristica: continua rinascita della materia

Venere – Pe – Nutar – Dua – Stella di Osirideè la stella errante di Fenice Osiride.

Gli antichi la distinsero in due stelle, del mattino e della sera. Nutar dua, rappresenta Iside come annunciatrice della luce e della vita. La seconda, pe, indica la natura.

Magia Naturale Esoterica – Misteri dell’Antico Egitto

Magia Egizia
Nell’antica civiltà egizia la magia era all’ordine del giorno. Gli egizi intervenivano su qualsiasi aspetto della vita attraverso le loro conoscenze di magia naturale e esoterica.Nella magia naturale gli interventi sul reale avvenivano per mezzo di strumenti che potevano essere trovati in natura.La magia esoterica è molto più vasta ed adottata per un contatto divino, un cerimoniale o altri interventi molto profondi.
La casta sacerdotale a contatto con le più misteriose e segrete conoscenze della scienza esoterico magica, mirava a modificare il corso normale dell’esistenza fino a piegarla verso direzioni spirituali in cui l’anima individuale e quella divina si sarebbero ricollegate.Ma nell’antico Egitto anche le persone comuni potavano operare riti magici nell’ambito della propria dimora chiamando a protezione le divinità.

Simboli Egizi – Antiche Discipline Esoteriche

I simboli o geroglifici degli Egizi, maestri indiscussi nelle discipline esoteriche, sono un’ibrido di magia e saggezza.Gli antichi Egizi si aiutavano con la loro magica scrittura per interpretare il destino di un uomo o per riuscire a dare delle previsioni.
I simboli Egizi hanno sempre esercitato un grande fascino, in quanto sono l’espressione della cultura di una grande civiltà da sempre avvolta nel mistero. I geroglifici egiziani nascondono delle conoscenze esoteriche e le arti divinatorie che un tempo venivano praticate e tenute in grande considerazione per leggere l’oracolo.Nell’antico Egitto venivano utilizzati come simboli di scrittura, ma possedevano anche un significato magico che andava al di là della loro componente alfabetica.Nell’immagine in alto sono evidenziati alcuni simboli che erano in grado di rispondere a qualsiasi domanda. I maestri Egizi, per effettuare il consulto, chiudevano semplicemente gli occhi e lanciavano a caso un oggetto, individuando un simbolo di cui si leggeva il suo significato.

Il carattere astronomico delle piramidi si rivela dal fatto che sono perfettamente orientate con i punti cardinali e cadono esattamente nel trentesimo parallelo di latitudine Nord. I loro corridoi, molto probabilmente, erano degli strumenti di osservazione astronomica.

Gli antichi egizi misuravano le ore diurne mediante un’apposito strumento, il gnomone. E le ore notturne con la clessidra o con l’orologia ad acqua oltre che con l’osservazione del sorgere delle stelle.La durata del tempo veniva rilevata attraverso la lunghezza dell’ombra solare: l’inizio dell’osservazione avveniva con il solstizio d’estate, quando l’ombra solare era più corta, e si potraeva fino al solstizio invernale quando la stessa era più lunga.

Un tale ciclo di osservazioni portò gli Egizi a determinare la durata dell’anno in 365 giorni. La precisione dei loro calcoli fa dedurre che le loro osservazioni si siano potratte per secoli al fine di determinare il periodo annuale di 365,25 giorni grazie al sorgere eliaco di Sirio.La testimonianza più eclatante dell’astronomia egizia è quella dello zodiaco del tempio di Dendera.

I giorni del Calendario Egizio

L’introduzione del calendario egizio risale al 4244 a.C., si è giunti alla sua origine dalla misurazione delle gallerie della Piramide di Cheope dove, per ogni pollice di lunghezza, corrisponde un anno di 360 giorni.L’estensione è pari a 4800 pollici che indica un periodo di 4800 anni.Anche le incizioni sulle pareti dei corridoi segreti confermano la funzione del calendario egizio.Il periodo rappresentato nel calendario corrisponde al XV secolo a.C., un antichissimo percorso astrologico che comprende le 12 porte celesti, più precisamente nel periodo di passaggio dell’era del Toro (creazione) a quella dell’Ariete (osservazione).

Questo calendario egizio, solare e razionale, dei giorni fausti e nefasti (giorni buoni e cattivi) riportava le date delle feste e degli avvenimenti più importanti della vita dei mortali e ricordava i giorni della nascita degli dei. Nel sacro calendario egizio, inoltre, ogni ora ed ogni giorno era presieduto da una divinità che interveniva nella vita quotidiana degli uomini.

Per indicare un giorno veniva segnalato l’anno del regno del sovrano, il mese della stagione ed il giorno.Nel calendario egizio, l’anno, era diviso in 12 mesi di 30 giorni, ogni mese comprendeva 3 decani. Ogni quattro mesi c’era una stagione:Da ottobre a gennaio Akhet, la stagione dell’inondazione.Da febbraio a maggio Pert, la stagione della germinazione.

Da giugno a settembre Shemu, la stagione del calore.Nel 2769 a.C., duranta la quarta dinastia, il saggio Imhotep modificò il calendario egizio aggiungendo 5 giorni, i cosidetti giorni epagomenoi o Neter, nei queli nascevano gli dei.Nel primo giorno veniva festeggiata la nascita di Osiride, nel secondo Horus, nel terzo Seth, nel quarto Iside e nel quinto Nephthys. I dodici mesi così suddivisi presero il nome di anno vago dato che era 1/4 di giorno più corto dell’anno vero.

Esisteva anche l’anno di Dio o anno fisso che corrispondeva all’anno giuliano. L’anno vago coincideva con quello fisso ogni 1460 anni.

Il primo giorno dell’anno fisso era il giorno che iniziava con il levare eliaco di Sirio. Attraverso la determinazione di questi due anni si è potuto ricavare la storia delle dinastie faraoniche.

Nel 238 a.C. si migliorò il calendario egizio con il “decreto di Canopo”, ci fu l’introduzione dell’anno bisestile, questa configurazione fu adottata da Giulio Cesare nel 46 a.C. Nel 1582 ci furono altri perfezionamenti a opera di Gregorio XIII che ricorsa l’aspetto del nostro moderno almanacco.

L’anno egizio iniziava il giorno in cui Sirio sorgeva al levar del sole. Fenomeno chiamato levarsi eliaco della stella di Sirio combaciava con la piena del Nilo.

L’anno egizio aveva 365 giorni e 6 ore, il suo inizio tardava di un giorno ogni 4 anni. Affinchè l’anno cosmico e l’anno ufficiale coincidessero bisognava attendere 1461 anni. Questo ritardo fece notare che l’estate del calendario corrispondeva con la stagione invernale reale, da qui nacque il nome di anno vago.

Il ciclo di 1461 anni prese l’appellativo di ciclo sotiaco e permise di teorizzare un’altra data dell’originale.

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